giovedì 29 maggio 2014

Eventi e manifestazioni a Todi maggio-settembre 2014

EVENTI E MANIFESTAZIONI ESTATE 2014

a cura di Albergotti Alessandro, Flah Samy, Truffini Luca, Vittori Lorenzo


Maggio:
TODI FIORITA” - 23-24-25 Maggio - Centro Storico
Nei tre giorni della manifestazione il centro storico di Todi sarà particolarmente attraente per i multi colorati allestimenti floreali che decoreranno le scalinate del duomo, dei palazzi comunali e del sacrato di san fortunato.


Giugno:
IL PIU' VELOCE DI TODI” e “V TROFEO AVIS TODI” - 6 Giugno - Centro storico
Si terrà la mattina alle 9.30 in Piazza del Popolo dove sarà montata una vera pista d'atletica. Alle gare parteciperanno delle scuole elementari e medie. La gara del trofeo di AVIS Todi si svolgerà in nottura con partenza ed arrivo sempre in piazza del popolo e si snoderà per le vie della città.

2° TORNEO DI MINI BASKET” -12-15 Giugno - Centro Storico
Al torneo parteciperanno circa 20 formazioni giovanili umbre e nazionali, sia maschili che femminili che si sfideranno in ogni categoria per conquistare il trofeo Città di Todi

FESTA DELLA MUSICA” 20–21 Giugno – Centro Storico
L'evento nasce in Francia nel 1982 trasformandosi in breve tempo in un vero evento sociale. Ogni anno il 21 Giugno si celebrano in Europa la festa della musica. Per la prima volta a Todi con il coinvolgimento di artisti tuderti, umbri, laziali, lombardi, statunitensi e coreani in una vera e propria staffetta musicale tra le vie delle città.


Giugno – Luglio - Agosto:
MOSTRA DI PITTURA I BIGANTI” 21 Giugno-6 Luglio- Sala delle Pietre
Todi rende omaggio ad uno dei più illustri ed indimenticato artista tuderte, con molte delle sue opere messe a disposizione presso degli spazii più prestigiosi della città.

INTERNAZIONALI DI TENNIS MASCHILI E FEMMILI DELL'UMBRIA” 28 Giugno – 7 Luglio
Impianti sportivi di Pontenaia
L'evento tennistico più importante che si svolge nel territorio nazionale dopo gli Internazionale d'italia. Riconosciuto dalla FIT e dalla federazione Internazionale di Tennis è appuntamento ormai fisso del calendario sportivo regionale e nazionale.

RASSEGNA CINEMATOGRAFICA ALL'OMBRA DEL CASTELLO” 28 Giugno- 2 Agosto- Izzalini
Giunta alla VII edizione, propone la proiezione di films all'aperto, nella piazza del paese, di noti artisti cinematografici o proiezioni “ a tema”. Le proiezioni si terranno ogni sabato sera nel periodo di svolgimento e della rassegna sono precedute da degustazioni gratuite di prodotti tipici locali.

TODI UN'ESTATE FUORI DAL COMUNE” Centro Storico
Una serie di concerti di stili di musica e caratteristiche diversi nei luoghi più suggestivi della nostra città facendoli diventerà veri e propri palcoscenici a cielo aperto, allieteranno le notti estive proponendo artisti nazionali ed internazionali di indubbia qualità.


Luglio:
5° EUROPEAN TANGO CHAMPIONSHIP & FESTIVAL” 9 – 13 Luglio – Centro Storico
la manifestazione è preliminare del tango Buenos Aires festival y Mundial de Baile 2014 e prevede 5 giorni di gare, seminari e lezioni tematiche, notti di milonga con concerti di orquestas tipicas ed esibizioni di maestri giurati, spettaoli e teatro, mostre culturali.

26° GRAN PREMIO ITALIANO MONGOLFIERISMO” 13 – 27 Luglio – Pontenaia
Tutte le mongolfiere decolleranno ogni mattina alle ore 7:00 dal campo raduno di Pontenaia offrendo, con il loro volo sopra le colline tuderti una spettacolo unico nel suo genere di Italia.



 NOTTE BIANCA” 19 Luglio- Centro storico
Come ogni anno le vie della città si animeranno di concerti, balli, mostre ed degustazioni gratuite fino a notte fonda.


 Agosto:
TODI FESTIVAL” 21-31 Agosto – Centro Storico
Il programma, anche quest'anno, dedica la sua massima attenzione al teatro di Prosa impostandolo su giovani artisti e sulle novità culturali oltre che prevedere una sezione “incontri” ed una “mostra”


Settembre:
TUDEROCK 2014” 6 Settembre – Centro Storico
Concerti di musica rock di bands locali e regionali con ospiti gruppi musicali conosciuti da giovani di livello nazionali trasformeranno per un giorno la nostra città nella “città del rock” a partire dalle prime ore del pomeriggio.

TODI APPY DAYS” 25-28 Settembre- centro storico
La manifestazione, unica in Italia, vuole creare un palcoscenico per aziende del settore sia umbre che nazionali con il coinvolgimento delle scuole e delle università degli studi di Perugia.
Il programma è suddiviso in quattro diverse aree tematiche ognuna delle quali prevede una serie di iniziative: Area Tecnico-Culturale, area intrattenimento, area sponsor e area special event.

Piccolo vocabolario del dialetto di Todi



Piccolo vocabolario del dialetto di Todi

A cura di Michela Bernardini, Matteo Gervasi, Roberta Lopreiato,
Alexandra Stanciu, Adriana Tudorancea


A

Appundellà: puntellare, appundellà lo stòmmico.

Aquilòzzo: asso di denari, c'hònno nghì ll'aquilòzzo.

B

Bbiribbiri: merenda.

Bboccata: schiaffo sulla bocca, si n d'azzitti te vò a rrifilà na bboccata.

C

Caraolla: malleolo, me sò strungicato tutte le garaolle jjù ppe la macchja.

Curtina (a): di taglio, murà le pietre a ccurtina.

D

Destora: a quest'ora, s'ha d'arvinì destora?

Dèto: dito, n g'hò la fòrza mango d'arzà n dèto.

E

Embè: ebbene, bbè ce fa la pègura e l lupo se la magna.

Empizzà: riempire il ventre mangiando a crepapelle, eh che mbizzi!

F

Fistià: fischiare, sèndi comme fìstia Paulino là ppel cambo.

Focore: vampata di calore, si cc'hai li focori va llà le fondane.

G

Ggioèndù: gioventù.

Gòzzo: gozzo, che mmagni? pòzzi jjitte de traèrzo nder gozzo.

I

Icche e òcche (tra): all'incirca, "Quande sarònno ste patane? '' ''Tra icche e òcche du bballe.''

Ingundràrio (all'): al contrario, mettese r vestito all'ingundràrio.

J

Janna: ghianda, quist'anno tòcca fà i pòrci che cc'è ttanda jjanna; pe ssanda catirina lassa la janna e ccurri all'ulìa.

Jjù: giù, Jjù ppel cambo.

L

Lardellone: persona grassa.

Lidròzzo: un litro abbondante, n'arai bbiuto più de du lidròzzi.

M

Malentràmpica: che cammina con difficoltà, la vècchja malentràmpica annà jjù va bbène e annà ssu nciàmpica.

Mortajjata: quantità contenuta in un mortaio, pel pòrco tòcca fanne parecchje mortajjate.

N

Ncodeghisse: infeltrire, ete lavato r gòrfe ma ss' è ncodeghito tutto.

Nguattarèlla: nascondino.

O

Ombiccione: ombelico, induìna induìna chi cc'ha ll'ombiccione sopre la schjna?

Ornèlli: prime due articolazioni delle dita, ll'ornèlli del deto.

P

Panzacalla (a): a riposo, tuqquì a ppanzacalla nun ci sta niciuno.

Pruvvidènza: sindrome influenzale, me sa m'arrìva la pruvvidènza.

Q

Quarcheccòsa: qualcosa, c'è da magnà quarcheccòsa?

Quistionà: bisticciare, stònno sembre a qquistionà quei dui n zò che cc' hònno.

R

Recchija: orecchio, chjàppala pe ll'uricchji.

Ronfà: russare, c'ha r rifreddore che qquanno dòrme rùnvia comme l porchetto jjù la stalla.

S

Sbottà: prorompere in modo improvviso e violento, gne l'ajjo fatta più e ssò sbottato.

Strucinata: atto dello strofinare, tòcca dà na strucinata ta sti bbòi sò ttutti spòrchi.

T

Tamando: tanto grande, lòro nicchji nicchji l fijjo tamando.

Ticchjo: picciolo, jjeni m bò a llevà i ticchji tai pummidòri.

U

Ua: Uva, chi magna ua a ccapodanno màcina sòrdi pe ttutto ll'anno.

Ubbiedi: bietola, cojjemo ll'ubbieti pe ccòce.

V

Vordastòmmico: nausea, me c'è vvinuto l vordastòmmico quanno a jjo visto che cc'èrono nghì lòro.

Vurdigamendo: effetto del rovesciare.

Z

Zza zzà: immediatamente, fà le còse zza zzà.

Zzezzica: pulce, nun tròi lòco c'hai le zzezziche addòsso?



Fonte: Nicoletta Ugoccioni - Marcello Rinaldi, Vocabolario del dialetto di Todi e del suo territorio, Todi, 2001.

Proverbi di Todi



PROVERBI TUDERTI



A cura di Khadija El kajjyouy, Margherita Boccali e Yana Oleksyuk


"Quanno la mondagna mette 'l cappello, nun guardà 'l sole ma metti 'l mandéllo."
Quando le montagne mostrano la neve, non dar retta ai brevi periodi di sole e tieni il mantello.

"Chi ride de venerdì, piagne de domenica."
Chi ride di venerdì, la domenica gli succede disgrazia.

"La lengua non c'ha l'òsso, ma roppe 'l dòsso."
La parola non è un'arma che ferisce fisicamente, ma può far morire.

"Coi stracciarélli s'alléono, i fijji bélli."
La bellezza dei bambini non dipende dagli abiti.

"Se piòe e 'l sole 'nzacca, la domenica fa l'acqua. Se piòe e 'nzacca 'l sole nun è sabito che piòe."
Se piove e il sole sparisce dietro le nuvole è segno che pioverà anche domenica. Se piove e il sole sparisce dietro le nuvole, sabato non arriverà senza pioggia.

"Cerchjo vicino, acqua londano, cerchjo londano, acqua vicino."
Quando l'alone intorno alla luna è vicino al corpo celeste significa che nn pioverà a breve, al contrario, a breve pioverà.

"Se lampejja a pponende, nun lampejja pe gnènde."
Se lampeggia ad ovest, pioverà.

"Levande, se nun piòe è 'n gran bbirbande."
Con il vento al levante dovrebbe piovere.

"Nadale, 'n passo de cane, Pasquarella, 'n passo de vidella."
A Natale le giornate cominciano ad allungarsi, per la festa della Pasquarella (importante festa del territorio che cade la domenica dopo Pasqua) si allungano considerevolmente.

Fonte: Marcello Rinaldi, Il dialetto todino, in Todi bellezza antiqua e nova, Turismo culturale, 2011.

mercoledì 28 maggio 2014

Artigianato a Todi, Perugia, Norcia

L'ARTIGIANATO UMBRO: TODI, PERUGIA, NORCIA


A cura di: Alessandro Albergotti, Margherita Boccali, Roberta Lopreiato, Lorenzo Vittori


ARTIGIANATO A TODI
Uno dei principali centri produttivi dell’Umbria, già in età comunale, è Todi. Grazie, anche, alla sua posizione geografica che domina la valle del Tevere, dal Medioevo si sviluppano in città le attività artigianali di cui, di particolare rilievo è quella della lavorazione del legno. Questo tipo di lavorazione si deve anche alla presenza, nel territorio, di floridi boschi, che sono ricchi di alberi dal pregiato legno, come, il frassino, il ciliegio, il rovere, il noce, tanto per citarne alcuni. La tradizione antica è tutt’oggi molto viva, cosicché Todi può vantare una schiera di abili costruttori di mobili in stile, di raffinati ebanisti, straordinari intagliatori e intarsiatori, scultori e restauratori. I mobili vengono realizzati con tecniche tradizionali, ispirandosi alla grande cultura del Cinquecento. Basta camminare per le vie della città per imbattersi nei loro laboratori, che spesso sono inseriti in cornici ambientali di grande suggestione. Nel corso degli anni a Todi non si è perso quel patrimonio di creatività e di abilità manuale che è stato trasmesso da una generazione all’altra sino ai giorni nostri, mantenendo accesa la fiaccola di un artigianato di grande prestigio. Gli artigiani, nel trasformare il legno in oggetti unici, trasmettono il loro sapere e le loro competenze, la lavorazione a mano, appunto, riesce a comunicare la naturalezza del prodotto e l’attenzione per le finiture, dando luogo a prodotti diversi, unici, non superficiali, ma pieni di significato, di storia e di memoria. Prodotti che non temono di invecchiare, ma che, anzi, grazie al tempo acquistano maggiore fascino e pregio. La conoscenza delle tecniche originali permette di procedere alla conservazione e al restauro di opere di elevato valore.
Due delle più importanti tecniche di lavorazione del legno sono l’intarsio e l’intaglio. La prima consiste nel tagliare e assemblare dei piccoli pezzi di legno (a volte inferiori al millimetro) con varie forme e colori. Tagliati e sagomati in base al disegno da riprodurre, accostati, realizzano mosaici, motivi ornamentali o figure. La seconda tecnica, quella dell’intaglio consiste nella scultura del legno attraverso attrezzi in acciaio, per piegarne la forma in esiti plastici decorativi (mobili in stile) o scultorei ( raffigurazione di santi spesso a grandezza naturale). Di pregio anche la cosiddetta “arte povera”, ossia la produzione di mobili rustici, più essenziali e lineari rispetto ai più elaborati in stile rinascimentale o barocco.



ARTIGIANATO A PERUGIA 
L’arte della tessitura, vanta in Umbria e soprattutto a Perugia, un’antica tradizione. Infatti è tra il 1300 e il 1400 che l’Umbria si afferma per la produzione della famose “Tovaglie Perugine”. Tale lavorazione diffusa già nel 1200, è caratterizzata da decorazioni geometriche e raffigurazioni di animali come grifi, aquile, e da un tipico colore per le parti decorate, il turchino, possiamo comunque trovare alcuni pezzi in rosso o in marrone. Queste opere venivano usate, prevalentemente, nelle chiese come tovaglie da altare. L’importanza della Tovaglia perugina, come arredo liturgico, è anche, ampiamente documentata dalla frequenza con cui appare nei dipinti dei più grandi pittori del XIV° e del XV° secolo: da Simone Martini, a Giotto fino a Leonardo Da Vinci. Tale lavorazione decade nel 1500, ma tra il 1800 e il 1900 si assiste alla ripresa imprenditoriale, che avviene in prevalenza con la tecnica del telaio jacquard. Il suddetto telaio ha la capacità di eseguire disegni complessi. Si tratta di un normale telaio a cui si è aggiunto un macchinario che permette la movimentazione automatica dei singoli fili. Probabilmente è la più grande invenzione nel campo dell’industria tessile, in quanto, permette di produrre tessuti con il lavoro di un solo tessitore. Nel 1921 a Perugia, l’imprenditrice Giuditta Bronzetti fondò il Laboratorio-Scuola artigianale per la produzione di tessuti artistici di alta qualità. Da allora, la passione per l’arte della tessitura a mano si è tramandata di madre in figlia e ogni generazione ha caratterizzato la produzione secondo le proprie vocazione e i propri studi.



ARTIGIANATO A NORCIA
Una delle attività più importanti a Norcia, è sicuramente la lavorazione delle carni suine. Una tradizione artigianale che affonda le sue radici nel tempo; una tradizione secolare, tramandata da padre in figlio da svariate generazioni, che ha conquistato, nel tempo, una tale rinomanza da vedere inseriti nel dizionario della lingua italiana i termini di “norcino” e “norcineria”. In Italia, tra il XII e il XVII secolo, si osserva un forte sviluppo dei mestieri legati alla trasformazione delle carni suine. In questo periodo, nasce la figura del norcino, che, grazie alla sua abilità, dà vita alla creazione di nuovi prodotti di salumeria. L’arte della norcineria ha la sua sede storica a Norcia, in Valnerina, la zona più verde e caratteristica dell'Umbria, dove le particolari condizioni climatiche e morfologiche, hanno da sempre favorito la stagionatura di insaccati derivanti dalla lavorazione della carne. Perché Norcia sia diventata il simbolo stesso della salumeria appenninica è questione che affascina molti studiosi. Possiamo dire, che la più possibile, è l’esistenza di un diretto rapporto con la vicina scuola anatomica di Preci, fiorente nel Medio Evo. Secondo la sua alternanza, chi non riuscì ad essere chirurgo imparò a sezionare correttamente gli animali. Tra i prodotti della norcineria, meritano di essere nominati, il prosciutto IGP di Norcia, il salame di Norcia, il capocollo, il lombetto, la salsiccia, il mazzafegato, il barbozzo, i cojoni di mulo, la coppa, il sanguinaccio e la ventresca.
Altra attività artigianale importante del territorio di
Norcia è la produzione casearia. Vengono create ricotte, formaggi freschi, stagionati e a pasta dura. Rinomato è il pecorino di Norcia, stagionato per un periodo che va dai 60 giorni fino ad arrivare, anche, ad un anno. Pur non essendo un prodotto certificato, la sua provenienza locale è certa, vista appunto la storica tradizione e l’abbondante presenza di pascoli. Recentemente si usano due metodi di stagionatura, sicuramente più famosa nel territorio è quella in fossa (in buche profonde alcuni metri), l’altra è quella in botte (in botti dove ha maturato il vino).
Anche l’artigianato del ferro battuto è un’attività che a Norcia vanta una tradizione secolare alle spalle. Già nel 1500 aveva raggiunto un alto livello specialistico con la collezione dei “ferri chirurgici”, utilizzata nella Scuola Chirurgica di Norcia e Preci. Ancora oggi, però, continua a dare lustro alla città con lavorazioni di oggetti artistici.
Da non dimenticare, anche la fiorente lavorazione del legno massello: sono ancora presenti botteghe per il restauro, la fattura di mobili in stile e scolpiti. Anche quest’ultima attività è antichissima e ha dato origine ad una notevole produzione artistica che ancora oggi continua, tramandandosi di generazione in generazione.
Altre attività artigianali di buon livello, erano presenti sul territorio di Norcia, in gran parte oggi scomparse. Molte di queste si concentravano in via Legnano, detta appunto “via degli artigiani”. Fino a qualche anno fa vi lavorava un “materassaio” e “bastaio”: la sua abilità, non era solo quella di confezionare materassi con foglie di mais, crini di animale e vegetale, paglia e lana, ma anche quella di creare basti per asini e muli, in legno e pelle, e selle per cavalli. La via era anche animata dalla bottega del “ramaio”, un maestro capace di trasformare un foglio di rame, col solo uso del martello, in una caldaia, un imbuto,una pentole o in una padelle. Nella “via degli artigiani” erano presenti anche il falegname, l’arrotino, l’impagliasedie, il “facocchio” (abile nel realizzare carri e ruote) e il maniscalco, quest’ultimo mestiere
è ancora in vita.